Trattato di medicina, attribuito ad Avicenna (X sec.).
Basato sulle dottrine mediche di Aristotele e di Ippocrate, comprende cinque
libri, nei quali viene passato in rassegna tutto lo scibile dell'epoca in fatto
di medicina e di farmaceutica: dall'anatomia all'igiene, dalla chirurgia alla
fisiologia, alla patologia. Non manca, nell'opera, un vasto prontuario di
farmaci o di rimedi naturali (calmanti, decotti, impiastri, oli, ecc.). Tale
ampia conoscenza specifica fece sì che le antiche tradizioni della
medicina greca rifiorissero in Europa e il
C. di m. divenne presto il
testo basilare delle università sia dell'Occidente sia dell'Oriente.
Tradotto in latino dall'arabo per la prima volta nel 1160 da Gerardo da Cremona,
ancora nel 1650 era testo di studio nelle università di Lovanio e di
Montpellier.